Determinazione della frazione fetale
La
frazione fetale (FF), cioè la quantità di cfDNA fetale rilevata nel campione di plasma analizzato rispetto al cfDNA totale, è un parametro importante da determinare con l'esecuzione dei test NIPT, in quanto a FF molto basse le aneuploidie potrebbero non essere rilevabili, e quindi produrre risultati falsi negativi.
Per ridurre tale rischio, alcune metodiche NIPT attualmente in uso utilizzano un cut-off del 4% di frazione fetale. A valori di FF inferiori a tale
cut-off, viene refertato un
risultato non conclusivo a causa di bassa quantità di DNA fetale e viene richiesto un
nuovo prelievo.
Il limite di FF≥4% necessario per refertare un risultato è stato determinato utilizzando un modello statistico
2,4 e non tramite studi di validazione che determinano l'effettivo Limit of Detection (LOD) della metodica NIPT, cioè la più bassa FF alla quale è possibile rilevare una aneuploidia.
Un recente studio
5,6 condotto da Genoma, ha avuto l’obiettivo di determinare l’effettivo LOD del test Prenatalsafe per la trisomia 21, 18 e 13 e di valutare la performance del test a basse frazioni fetali (<4%) su campioni clinici.
Lo studio ha dimostrato che le principali aneuploidie cromosomiche possono essere rilevate in modo affidabile dal test Prenatalsafe a
FF≥2% (
Figura 1). Ciò ha consentito di
ridurre l’incidenza dei risultati non conclusivi a causa di bassa frazione fetale, dal 8.7% (se si fosse utilizzato un cut-off del 4% di FF), al 2.2% (utilizzando un cut-off del 2% di FF) (Figura 2).
Inoltre, se si fosse utilizzando il cut-off FF>4%, il
23,4% delle aneuploidie non sarebbero state rilevate
(Tabelle 1 e 2).
Lo stesso studio ha evidenziato che l’
incidenza delle aneuploidie è 6 volte più elevata nei campioni con a bassa frazione fetale (2%<FF<4%) rispetto a quelli con FF>4%. Un aumentata incidenza di aneuploidie cromosomiche,
da 4 a 10 volte, è stata riportata anche da altri studi in campioni con risultato non conclusivo a causa di bassa frazione fetale (<4%)
(Figura 3) 7,8. Quindi,
utilizzando il cut-off FF>4%, si escludono dall’analisi i campioni a rischio maggiore di aneuploidia.
In conclusione, il valore di cut-off della FF deve essere correlato all’effettivo LOD di ciascun metodo NIPT rispetto alla specifica tecnologia utilizzata.
Lo studio sottolinea
l'importanza dell’uso di una tecnologia NIPT capace di analizzare i campioni con
bassa FF (2%<FF<4%), per:
• ridurre l’incidenza dei riprelievi;
• permettere rapidamente l’identificazione delle gravidanze ad alto rischio di aneuploidie, con bassa frazione fetale.
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L’importanza dell’uso di una tecnologia NIPT capace di rilevare le aneuploidie in campioni con bassa Frazione Fetale
La
letteratura scientifica più recente e le linee guida Italiane ed
Internazionali 1 concordano nel dedicare particolare attenzione ai campioni
a bassa frazione fetale (<%), in quanto risultati a maggiore rischio (da 4 a
10 volte) di aneuploidie cromosomiche.
La tecnologia di sequenziamento ad alta risoluzione utilizzata per
eseguire il test PrenatalSafe, permette di rilevare le aneuploidie anche nei
campioni con bassa Frazione Fetale, a differenza di altre metodiche NIPT a
bassa risoluzione, che invece richiedono una quantità di DNA fetale >4%.
Ti informiamo
che sono disponibili e scaricabili sia l'abstract che il
full text, del documento dal titolo "La
determinazione della Frazione Fetale nei test prenatali non invasivi (NIPT):
linee guida Italiane ed internazionali a confronto".
Figura 1: Determinazione del LOD per la Trisomia 21 in
campioni di plasma con FF ricostruita sperimentalmente. Il LOD (cioè la più
bassa FF con una aneuploidia rilevabile) è evidenziato dalla linea verticale
tratteggiata rossa. I cerchi verdi rappresentano i campioni con aneuploidia
rilevata; i cerchi rossi rappresentano invece i campioni nei quali l’aneuploidia
non è stata rilevata a causa della bassa FF. Il LOD per la trisomia 21 è
risultato a FF≥2%
Figura 2: Distribuzione della frazione
fetale nei campioni investigati nello studio con protocollo FAST
4,5
Figura 3: L’incidenza delle aneuploidie aumenta da 4 a 10 volte
nei campioni a bassa frazione fetale. Utilizzando un cut-off del 4% per la FF,
si escludono dall’analisi i campioni a rischio maggiore di aneuploidia. Chiedere
un nuovo prelievo aumenta i tempi di diagnosi di eventuali aneuploidie e risulta
efficace in circa il 50% dei campioni rianalizzati.
Tabella 1.
Aneuploidie rilevate mediante analisi del cfDNA fetale e risultati del follow-up
mediante diagnosi prenatale invasiva. Utilizzando un cut-off del 4% per la FF,
il 23,4% delle aneuploidie non sarebbero state rilevate.
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