Risultati ottenibili con il test PrenatalSAFE®
“POSITIVO“ - Aneuploidia rilevata
Indica che il test ha prodotto un risultato compatibile con una aneuploidia cromosomica fetale, a livello di uno (o più) dei cromosomi investigati.
L’affidabilità del risultato viene riportato nella sezione
“Risultati” del referto e nella sezione “Accuratezza del test” della relazione
tecnica. Tale risultato indica che il feto presenta una delle condizioni
cromosomiche indicate ma non assicura che il feto abbia tale condizione.
Il follow-up consigliato è un test di diagnosi prenatale invasiva,
come il prelievo dei villi coriali (Villocentesi) o l'Amniocentesi.
Il genetista, in sede di consulenza genetica, spiegherà in maniera dettagliata
il risultato del test e consiglierà di confermare il risultato mediante diagnosi
prenatale invasiva. In nessun modo è possibile avvalersi della Legge 194/78
sulla interruzione volontaria della gravidanza senza prima aver confermato il
risultato del test mediante amniocentesi o villocentesi.
“NEGATIVO” - Aneuploidia non rilevata
Indica che il test non ha rilevato aneuploidie a livello dei cromosomi esaminati, nei limiti di risoluzione della metodica.
L’affidabilità del risultato viene riportato nella sezione “Risultati” del referto e nella sezione “Accuratezza del test” della relazione tecnica.
Tale risultato indica che il feto non presenta aneuploidie a livello dei cromosomi investigati, ma non assicura che il feto sia sano per tali anomalie. In alcuni casi il test potrebbe produrre un risultato non ottimale. In questo caso verrà richiesto alla gestante il prelievo di un nuovo campione ematico al fine di ripetere l’esame. In altri casi l’esame potrebbe fornire un risultato che indica un sospetto di presenza di aneuploidia cromosomica (risultato borderline). In tale evenienza verrà consigliato di confermare il risultato mediante diagnosi prenatale invasiva.
Nel caso in cui venga richiesta anche l’analisi del sesso del feto, può essere fornito anche questo risultato.
In alcuni casi, l’esame potrebbe fornire un risultato che indica un sospetto di aneuploidia (risultato borderline). In tale evenienza verrà consigliato di confermare il risultato mediante diagnosi prenatale invasiva, così come per il risultato positivo.
Risultati ottenibili con il test PrenatalSAFE® Complete
“POSITIVO“
il test ha
rilevato una o più mutazioni a livello di uno (o
più) geni investigati.
Tale risultato è compatibile con un alto
rischio per una specifica malattia genetica.
L’affidabilità del risultato viene riportato
nella sezione “Risultati” del referto e nella
sezione “Accuratezza del test” della relazione
tecnica. Tale risultato indica che il feto
presenta un elevato rischio per la specifica
malattia indicata, ma non assicura che il feto
abbia tale condizione. Il follow-up consigliato
è un test di diagnosi prenatale invasiva, come
il prelievo dei villi coriali (Villocentesi) o
l'Amniocentesi. Il genetista di Genoma Group (o
in generale uno specialista in genetica), in
sede di consulenza genetica, spiegherà in
maniera dettagliata il risultato del test e
consiglierà di confermare il risultato mediante
diagnosi prenatale invasiva. In nessun modo è
possibile avvalersi della Legge 194/78
sull’interruzione volontaria della gravidanza
senza prima aver confermato il risultato del
test mediante amniocentesi o villocentesi.
“NEGATIVO”
il test non ha
rilevato nel feto alcuna mutazione, de novo o
ereditata dai genitori, a significato patologico
noto nei geni esaminati o mutazioni in
eterozigosi composta o omozigosi, in caso di
malattie genetiche a trasmissione ereditaria.
Tale risultato è compatibile con un
basso rischio per una specifica malattia
genetica. L’affidabilità del risultato viene
riportato nella sezione “Risultati” del referto
e nella sezione “Accuratezza del test” della
relazione tecnica. Tale risultato, tuttavia,
riduce notevolmente le possibilità che il feto
abbia le malattie genetiche esaminate, ma non
può garantire che il feto sia sano. In alcuni
casi (circa l’1%) il test potrebbe produrre un
risultato non ottimale o non conclusivo. In tali
evenienze verrà richiesto alla gestante il
prelievo di un nuovo campione ematico al fine di
ripetere l’esame. In altri casi, al fine di una
interpretazione ottimale dei risultati, potrebbe
essere necessario esaminare anche un campione
ematico paterno.
Il
test GeneSAFE™ identifica esclusivamente
mutazioni con significato patologico noto. Il
test non ricerca varianti con significato
benigno, cioè quelle riscontrabili in individui
normali e sono prive di significato patologico,
e varianti con significato clinico incerto, cioè
quelle non ancora note o caratterizzate dalla
comunità medico-scientifica.