Validazione clinica
Prenatal
Diagnosis, una delle più prestigiose riviste nel campo della diagnosi
prenatale, ha recentemente pubblicato - dedicandogli la copertina - uno studio
prospettico condotto dal
Team di Ricerca GENOMA Group sull'utilità clinica del
test
PrenatalSafe®
Karyo.
Obiettivo dello studio
L’obiettivo dello studio è
stato quello di valutare l’utilità clinica del test
PrenatalSAFE® Karyo (che
estende l'analisi a tutti i cromosomi rilevando sia aneuploidie che alterazioni
cromosomiche strutturali) rispetto ai
NIPT tradizionali (che
limitano l’analisi ai soli 5 cromosomi: 21, 18, 13, X e Y), e valutare
contemporaneamente l’influenza dell’aumento di sensibilità sulla specificità. Lo
studio è stato condotto su campioni clinici.
Materiali e
metodi
Nello studio sono state reclutate
12.114 gestanti (
gravidanze
sia ad
alto che a
basso rischio) che si sono sottoposte al test di screening non
invasivo delle aneuploidie fetali comuni in gravidanza (Trisomia 21, Trisomia
18, Trisomia 13 e aneuploidie dei cromosomi sessuali, X e Y), mediante esame del
DNA fetale libero (cfDNA) circolante. I campioni ematici prelevati alle gestanti
sono stati analizzati, oltre che con un NIPT tradizionale per la ricerca di
aneuploidie sui 5 cromosomi, anche con una tecnologia genome-wide per rilevare
aneuploidie e alterazioni cromosomiche strutturali estendendo l’analisi
all’intero cariotipo, cioè con la tecnologia utilizzata dal test
PrenatalSAFE®
Karyo.
Risultati ottenuti
Il test
PrenatalSAFE® Karyo
ha permesso di identificare
18/169 (10.7%) gravidanze con anomalie cromosomiche
fetali di rilevanza clinica che un NIPT tradizionale non avrebbe potuto
rilevare,
12 (7.4%) delle quali avrebbero potuto andare a termine ed esitare
nella nascita di bambini con cromosomopatie. I dati derivanti dallo studio
dimostrano l’utilità clinica del test
PrenatalSAFE® Karyo che,
rispetto ai NIPT tradizionali,
ha aumentato la sensibilità dal 92.64% al 100%
(p<0.001). I risultati dimostrano inoltre che, nonostante la maggiore
sensibilità ottenuta con il livello di screening del cariotipo fetale,
la
specificità del test non è diminuita in maniera significativa, discostandosi
solamente dello 0,1% dalla specificità di un NIPT tradizionale
(99.77% vs
99.87%, p=0.064).
Conclusioni
Evidenziando l’
importanza dello screening non invasivo dell’intero cariotipo
fetale, lo studio ha confermato l’utilità della nuova metodica non solo per
rilevare aneuploidie su tutti i cromosomi del feto, ma soprattutto per la
ricerca di
anomalie strutturali (delezioni e duplicazioni di una porzione del
cromosoma), possibile solo con una tecnologia di ultima generazione ad alta
risoluzione, come quella impiegata nel test
PrenatalSAFE® Karyo.
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